Filosofia e felicità

[Epicuro]

La notissima apertura della Lettera a Meneceo è un invito alla filosofia quale pratica di felicità.

Né chi è giovane esiti a fare filosofia, né chi è anziano si stanchi di praticarla. Infatti nessuno è troppo giovane o troppo vecchio per la salute dell’anima. Chi dice che non è ancora il momento per fare filosofia o che il momento è passato è simile a chi dice che non è ancora il momento per la felicità o che il momento è passato. Pertanto occorre fare filosofia sia da giovani che da anziani, affinché gli anziani possano essere giovani nei beni, grazie a ciò che è stato, e i giovani possano essere al tempo stesso giovani e vecchi, grazie alla mancanza di paura nel futuro. Bisogna dunque impegnarsi in ciò che porta la felicità, dal momento che quando c’è, abbiamo tutto, e quando non c’è facciamo di tutto per ottenerla.

Epicuro, Lettera a Meneceo, in Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, Libro X, 122. Traduzione di Antonio Vigilante. Licenza CC BY-SA 4.0 International.