La filosofia nell'Arthashastra

[L'Arthashastra]

Nella parte iniziale dell’Arthashastra Kautikya si occupa di inserire il tema di cui tratta l’opera nel più ampio sistema del sapere. Sul tema esiste evidentemente da tempo un dibattito. Tradizionalmente, afferma, si ritiene che esistano quattro campi del sapere: la filosofia, i tre Veda, l’economia e la scienza della politica. Alcuni però ritengono che siano solo tre, eliminando la filosofia, che considerano solo una branca specifica dello studio dei Veda; altri riducono la scienza ai due soli campi dell’economia e della scienza politica, mentre altri ancora affermano che la politica è l’unica scienza, cui si riducono tutte le altre.

Kautilya si attiene alla visione tradizionale, dando però un rilievo particolare alla filosofia:

La filosofia è la lanterna che illumina tutte le scienze; essa fornisce le tecniche per ogni azione; ed è il pilastro che regge il dharma.1

Il termine qui sanscrito tradotto con filosofia è anvikshiki ed indica l’investigazione razionale e la logica. Kautilya indica tre scuole filosofiche: il Samkhya, lo Yoga e il materialismo. L’investigazione razionale dunque conta indipendentemente dagli esiti cui conduce sul piano metafisico; essa ha un valore pratico e politico. Scrive ancora Kautilya:

Bisogna studiare filosofia perché essa aiuta a distinguere tra dharma e adharma nello studio dei Veda, tra vantaggio materiale e perdita nello studio dell’economia e tra buono e cattivo governo nello studio della politica. Essa insegna la distinzione tra buono e cattivo uso della forza. Quando le altre tre scienze sono studiate alla luce della filosofia, le persone ne traggono beneficio perché le loro menti si mantengono salve sia nella prosperità che nelle avversità e diventano abili nel pensare, nel parlare e nell’agire.2

Note

1 Kautilya, The Arthashastra, edited by L.N.Rangarajan, Penguin Books Indian, New Delhi 1992 (ebook), 1.2.12. 2

Ivi, 1.2.10,11.

Testo di Antonio Vigilante. Licenza CC BY-SA 4.0 International.