Mozi, Confucio e le classi sociali

[Mozi]

 

L’opposizione di Mozi a Confucio e alla sua visione etica e politica scaturisce anche da una diversa provenienza sociale. Confucio rappresenta la classe dei letterati e manifesta il massimo rispetto per la tradizione culturale della dinastia Zhou. Mozi invece è quello che si potrebbe definire un cavaliere errante (hsieh). Durante la dinastia Zhou i signori feudali avevano ognuno il proprio corpo militare, che veniva reclutato ricorrendo a soldati mercenari che, non diversamente dai letterati, passavano da uno stato all’altro per offrire i propri servizi. La loro condizione sociale non era diversa da quella dei letterati: entrambi appartenevano alla classe superiore. Ma con il passare del tempo la condizione sociale degli hsieh peggiorò, e furono sempre più spesso reclutato tra i membri della classe sociale inferiore. Ciò fece sì che tali cavalieri si allontanassero sempre più dalla cultura, dalle tradizioni e dallo stile di vita dell’aristocrazia. Come scrive Fung Yu-Lan, “fu da questo punto di vista che Mozi a i mohisti criticarono le istituzioni tradizionale e coloro che l’avevano razionalizzata, Confucio e i confuciani (A short history of chinese philosophy, cap. 5).

La singolarità del pensiero mohista è che riflette lo stile di vita di una classe di guerrieri (di qui la polemica contro il lusso e l’esaltazione della vita frugale) e al tempo stesso condanna la guerra.

Riferimenti bibliografici

Fung Yu-Lan, A short history of chinese philosophy, The Free Press, New York-London-Toronto-Sydney 1984 (ebook).

 

Testo di Antonio Vigilante. Licenza CC BY-SA 4.0 International.