Mandare in rovina sé stessi

[Mencio]

 

Chi non segue il principio di benevolenza è causa di rovina per gli altri, ma in primo luogo per sé stesso.

 

Mencio disse: “Come è possibile parlare con quei principi che non conoscono la benevolenza (ren, 仁)? Essi considerano sicuro ciò che è pericoloso, ritengono redditizie le calamità e si compiacciono delle cose che li mandano in rovina”. Se fosse possibile parlare con coloro che violano la benevolenza, come potremmo avere tanta distruzione di Stati e rovina di famiglie? C’era un ragazzo che cantava: ‘Quando l'acqua del Cang Lang è limpida, lava le corde del mio berretto; quando l’acqua del Cang Lang è fangosa, lava i miei piedi’. Confucio disse: ‘Ascoltate cosa canta, figli miei. Quando è limpida, laverà le corde del suo berretto; e quando è fangosa, si laverà i piedi con essa’. Questa diverso comportamento è provocato dall’acqua stessa”. Un uomo deve prima disprezzare sé stesso e poi gli altri lo disprezzeranno. Una famiglia deve prima distruggere se stessa, e poi altri la distruggeranno. Uno Stato deve prima colpire se stesso, e poi altri lo colpiranno. Questo è illustrato nel passo del Tai Jia1: “Quando il Cielo manda le calamità, è ancora possibile sfuggirle. Quando siamo noi stessi a provocare le calamità, non è più possibile vivere”.

1 Il Libro dei documenti, uno dei cinque classici cinesi.

Mencio, Li Lou I, 8. Traduzione da The Works of Mencius, a cura di James Legge, Clarendon, Oxford 1985. Versione italiana a cura di Antonio Vigilante, sulla base anche del testo cinese pubblicato nel Chinese Text Project (https://ctext.org/mozi). Licenza CC BY-SA 4.0 International.