L'esistenza di Dio

[Socrate]

Una delle preoccupazioni di Senofonte è difendere Socrate dalle accuse che lo hanno condotto alla condanna a morte, in particolare l’accusa di non credere negli dèi e di corrompere i giovani. Nel testo che segue ne discute con Aristodemo.

"Credi di avere in te qualche saggezza?”.

“Oh! Fammi una domanda e giudica dalla mia risposta”.

“E credi che la saggezza non si trovi da nessun’altra parte, anche se sai di avere nel tuo corpo appena un granello di tutta la terra e una goccia di tutta l’acqua, e che di tutti gli altri potenti elementi hai ricevuto, suppongo, solo uno scarto per la formazione del tuo corpo? Per quanto riguarda la mente, che da sola, a quanto pare, è priva di massa, pensi forse di averla raccolta per un fortunato caso, e che le file ordinate di tutte queste enormi masse, in numero infinito, siano dovute, per così dire, a una sorta di insensatezza?”.

“Sì, perché non vedo la mano del padrone, mentre vedo gli artefici delle cose di questo mondo".

“Ma nemmeno vedi la tua anima, che ha il dominio del corpo; così che, per quanto riguarda questo, puoi dire che non fai nulla per disegno, ma tutto per caso”.

Qui Aristodemo esclamò: “Davvero, Socrate, non disprezzo la divinità. Ma penso che sia troppo grande per aver bisogno del mio servizio”.

“Allora quanto più grande è la potenza che si degna di curarsi di te, tanto più onore pretende da te”.

 “Ti assicuro che se credessi che gli dèi prestano attenzione agli uomini, non li trascurerei.”

“Allora pensi che non li ascoltino? In primo luogo, l’uomo è l’unica creatura vivente che essi hanno fatto stare in piedi; e la posizione eretta permette loro di avere una visuale più ampia davanti a sé e una migliore visione delle cose che stanno sopra, e lo espone meno alle ferite. In secondo luogo, alle creature striscianti hanno dato piedi che permettono solo di muoversi, mentre hanno dotato l’uomo di mani, che sono gli strumenti a cui dobbiamo principalmente la nostra maggiore felicità. Inoltre, sebbene tutte le creature abbiano una lingua, solo la lingua dell’uomo è stata da loro formata per essere in grado di entrare in contatto con le diverse parti della bocca, in modo da permetterci di articolare la voce e di esprimere tutti i nostri desideri gli uni agli altri. Ancora una volta, per tutte le altre creature hanno prescritto una stagione fissa per l’attività sessuale; nel nostro caso l’unico limite temporale che hanno fissato è la vecchiaia. Né la divinità si è accontentata di occuparsi del corpo dell’uomo. Ciò che è ancora più importante è che ha impiantato in lui il tipo più nobile di anima. Infatti, in primo luogo, quale altra anima di creatura ha percepito l’esistenza degli dèi che hanno messo in ordine l’universo, la più grande e la più bella delle cose? E quale altra razza di esseri viventi oltre all’uomo adora gli dei? E quale anima è più adatta di quella dell’uomo a provvedere alla fame e alla sete, al freddo e al caldo, ad alleviare le malattie e a promuovere la salute, ad acquisire conoscenze con la fatica e a ricordare con precisione tutto ciò che si ascolta, si vede o si impara? Non è forse evidente che, rispetto agli altri animali, l’uomo vive come un dio, per natura impareggiabile sia nel corpo che nell’anima? Infatti, con la ragione di un uomo e il corpo di un bue non potremmo realizzare i nostri desideri, e il possesso di mani senza ragione ha poco valore. E tu, che hai ricevuto i due doni più preziosi, pensi che gli dèi non si prendano cura di te? Che cosa devono fare per farti credere che sono attenti a te?".

“Ci crederò quando manderanno dei consiglieri, come tu dici che fanno con te, dicendo: ‘Fai questo, evita quello’.”

“Ma quando gli Ateniesi li interrogano con la divinazione e loro rispondono, non credi che anche a te venga data la risposta? O quando inviano presagi per avvisare i Greci o tutto il mondo? Sei tu la loro unica eccezione, l’unico escluso? O pensi che gli dèi avrebbero fatto credere all’uomo di poterlo aiutare o danneggiare, se non avessero questo potere, e che l’uomo, nel corso dei secoli, non avrebbe mai scoperto la frode? Non vedi che le istituzioni umane più sagge e durature, le città e le nazioni, sono le più timorate di Dio e che il periodo più riflessivo della vita è il più religioso? Sii certo, mio buon amico, che la mente dentro di te dirige il tuo corpo secondo la sua volontà; e allo stesso modo devi pensare che il Pensiero che risiede nell’Universo dispone tutte le cose secondo il suo piacere. Non pensare infatti che il vostro occhio possa percorrere molti chilometri e che l’occhio di Dio non possa vedere il mondo intero in una volta sola; che la vostra anima possa meditare sulle cose in Egitto e in Sicilia, mentre il pensiero di Dio non è sufficiente per prestare attenzione a tutto il mondo in una volta sola. No, ma come servendo gli uomini scopri chi è disposto a servirti in cambio, essendo gentile chi sarà gentile con te in cambio, e dando consigli scopri i saggi, così se metterai alla prova gli dèi servendoli, per vedere se ti daranno consigli su questioni nascoste agli uomini, saprai che la grandezza e la natura della divinità sono tali che vede tutte le cose e ascolta tutte le cose allo stesso modo, ed è presente in tutti i luoghi e attento a tutte le cose.”

 

Memorabili, Libro I, 4, 8-19. Traduzione di Antonio Vigilante. Licenza CC BY-SA 4.0 International.