Il dolore e i modi per superarlo

[Samkhya]

Nei primi versi del Samkhyakarika Ishvarakrishna presenta i tre generi di dolore e afferma l’insufficienza dei mezzi tradizionali per affrontarlo, che si tratti di mezzi scientifici (la medicina) o religiosi (i sacrifici). L’unica via certa di liberazione è la conoscenza della realtà. La prima parte del testo è di Ishvarakrishna, quella che segue l’asterisco è il commento di Gaudapada.

Dal momento che si è colpiti dalla triplice infelicità, si deve indagare sui mezzi per porvi fine. Se si dice che tale indagine è superflua in quanto i mezzi sono noti, rispondiamo di no; perché questi mezzi non assicurano un sollievo assoluto e definitivo.

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[…] I tre tipi di infelicità sono: interna, esterna e divina. Quella interna, a sua volta, è di due tipi: fisica e mentale. L’infelicità fisica è febbre, dissenteria, e tutto ciò che nasce dal disordine di aria, bile o flegma; l’infelicità mentale è la separazione da ciò che è caro e l’unione con ciò che non è caro eccetera. L’infelicità esterna è dovuta ai quattro tipi di esseri viventi: vivipari, ovipari, nati da umidità e dal suolo; proviene da uomini, bestiame, cervi, uccelli, serpenti, moscerini, zanzare, pidocchi, insetti in generale, alligatori, squali, oggetti che non si muovono come alberi, pietre, eccetera. Bisogna dunque compiere una ricerca a causa della sofferenza causata da questa triplice infelicità. Riguardo a cosa? Ai mezzi per rimuoverla. Sui mezzi per rimuovere questa triplice infelicità. Si dice che una simile ricerca non ha senso, si afferma che i mezzi per distruggere la triplice infelicità sono già noti e dunque questa ricerca è inutile – così, ad esempio, per rimuovere i due tipi di infelicità interna, i mezzi interni dei trattamenti offerti dalla scienza medica, l’unione con ciò che è caro e desiderabile e la preclusione di ciò che è indesiderabile, i decotti pungenti, amari e astringenti e simili sono già disponibili ed evidenti. La protezione e simili sono già mezzi evidenti per rimuovere l’infelicità esterna. Se si afferma dunque che, dal momento che esistono questi mezzi evidenti, la ricerca è inutile, diciamo che non è così, poiché essi non sono né certi né definitivi. Questi mezzi cosiddetti evidenti non distruggono o rimuovono l’infelicità in modo certo e definitivo, e per questo sorge il desiderio di conoscere mezzi diversi da questi evidenti, che possano rimuovere in modo definitivo e completo l’infelicità.

Samkhyakarika of Isvarakrsna: With the Commentary of Gaudapada, translated into English with Notes by T. G. Mainkar, Oriental Book Agency, Poona 1972, I, pp. 37-39. Traduzione italiana di Antonio Vigilante. Diritti riservati.

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