Contro i funerali fastosi e il lutto prolungato

[Mozi]

 

L’opposizione mohista ai funerali e alla pratica del lutto non è pienamente comprensibile se non si considera le modalità con cui al suo tempo avvenivano i rituali funebri e cosa comportava il lutto. Questo testo illustra in modo vivace i rituali funebri dei signori, che tradizionalmente comportavano oltre a un enorme fasto anche il seppellimento, insieme al signore, di diverse persone del suo seguito. In questo testo vediamo all’opera i criteri mohisti. Il primo è quello della posizione dei re-saggi dell’antichità. In questo caso Mozi mostra che i re-saggi avevano sul tema dei funerali opinioni contrastanti, per cui bisogna adoperare gli altri due criteri. In particolare Mozi ricorre qui al criterio dell’utilità del popolo: la pratica dei funerali elaborati e soprattutto i lutti prolungati bloccano letteralmente il paese, causando povertà e calo demografico (occorre considerare che allora la Cina era scarsamente popolata).

 

Mozi disse: “Il sovrano magnanimo si prende cura dell’impero, così come un figlio amorevole si prende cura dei suoi genitori. Ma come fa il figlio amorevole a prendersi cura dei suoi genitori? Se i genitori sono poveri, li arricchisce; se i genitori hanno poche persone (discendenti), li aumenta; se i membri (della famiglia) sono in confusione, li mette in ordine. Naturalmente, nel fare questo potrebbe trovare le sue energie insufficienti, i suoi mezzi limitati o la sua conoscenza inadeguata. Ma non oserà permettere che nessuna energia, apprendimento o mezzi siano inutilizzati per servire i suoi genitori. Questi sono i tre interessi del figlio amorevole nel prendersi cura dei suoi genitori.

Lo stesso vale per il sovrano magnanimo che si prende cura dell’impero: se l’impero è povero, lo arricchisce; se il popolo è scarso, lo aumenta; se la moltitudine è confusa, la mette in ordine. Naturalmente, nel fare queste cose potrebbe trovare le sue energie insufficienti, i suoi mezzi limitati o le sue conoscenze inadeguate, ma non oserebbe permettere che nessuna energia, nessuna conoscenza o nessun mezzo siano inutilizzati per servire il mondo. Questi sono i tre interessi del sovrano magnanimo nel prendersi cura dell’impero.

Quando i saggi-re delle Tre Dinastie furono scomparsi e il mondo divenne ignorante dei loro principi, alcuni dei signori delle generazioni successive considerarono i funerali elaborati e il lutto prolungato come magnanimi, giusti e doverosi per un figlio amorevole, mentre altri li ritennero non magnanimi, non giusti e non doverosi per un figlio filiale. Questi due gruppi si condannano a vicenda a parole e si contraddicono nei fatti, eppure entrambi affermano di essere seguaci della via di Yao, Shun, Yu, Tang, Wen e Wu. Ma poiché sono in disaccordo a parole e in contrasto nei fatti, la gente dubita delle affermazioni di entrambi. Ora che le affermazioni di entrambi sono messe in dubbio, sarà bene rivolgersi al governo del Paese e al popolo e vedere come i funerali elaborati e il lutto prolungato influiscono su questi tre interessi. A mio parere, se adottando la dottrina e praticando il principio, i funerali elaborati e i lutti prolungati potessero arricchire i poveri, aumentare i pochi, eliminare i pericoli e regolare il disordine, sarebbe magnanimo, giusto e un dovere di un figlio amorevole. Coloro che devono dare consigli non possono che incoraggiarli. Il magnanimo (governante) cercherebbe di farla fiorire nell’impero e di stabilirla in modo che il popolo la lodi e non la trascuri mai per tutta la vita. (D’altra parte,) se adottando la dottrina e praticando il principio, i funerali elaborati e il lutto prolungato non riusciranno ad arricchire i poveri, ad aumentare i pochi, ad allontanare i pericoli e a regolare il disordine, non sarà magnanimo, giusto e doveroso per il figlio filiale. Chi deve dare consigli non può che scoraggiarli. I magnanimi cercheranno di abolirlo nell’impero e di abbandonarlo in modo che il popolo lo condanni, non praticandolo mai in tutta la sua vita.

Non è mai successo, dall'antichità a oggi, che si ottenessero benefici, si evitassero calamità per il mondo e si regolasse il disordine tra la gente del paese con funerali elaborati e lutti prolungati. Come lo sappiamo? Perché anche oggi i signori del mondo sono ancora dubbiosi sul fatto che i funerali elaborati e i lutti prolungati siano giusti e benefici”. Mozi disse: “Ho esaminato i detti di coloro che sostengono il funerale elaborato e il lutto prolungato. Se dovessero essere presi sul serio nel Paese, significherebbero: quando un signore muore, ci sarebbero diversi feretri interni ed esterni. Verrebbe sepolto in profondità. Ci sarebbero molti sudari. I ricami sarebbero elaborati. Il tumulo della tomba sarebbe massiccio. Quindi, la morte di un uomo comune esaurirebbe la ricchezza di una famiglia. E la morte di un signore feudale svuoterebbe il tesoro dello Stato prima che il suo corpo sia circondato da oro, giada e perle e la tomba sia riempita di carri, cavalli e fasci di seta. Inoltre, ci dovrebbero essere molti baldacchini e drappi, tamburi, tavoli, pentole e recipienti per il ghiaccio, lance, spade, stendardi di piume e pelli da portare con sé e da seppellire. Solo allora i requisiti saranno considerati soddisfatti. Per quanto riguarda coloro che dovevano morire per accompagnare il loro signore, per l’imperatore o un feudatario dovevano essere da diverse centinaia a diverse decine, e per un ministro o un segretario dovevano essere da diverse decine a meno di dieci. Quali sono le regole che il lutto deve osservare? Deve piangere senza ritegno e sembrare che stia soffocando. Si indossa la tela di sacco sul petto e un cappello di lino sulla testa. Le sue lacrime e il suo pianto non devono essere asciugati. La persona in lutto deve vivere in una capanna di lutto, dormire su una rozza stuoia di paglia e appoggiare la testa su una zolla di terra. Dovrà astenersi dal cibo per sembrare affamato e vestirsi poco per sembrare freddo. Il viso e gli occhi devono apparire infossati e come se avessero paura, e la carnagione deve apparire scura. Le orecchie e gli occhi devono diventare opachi e le mani e i piedi devono diventare deboli e inutilizzabili. Inoltre, se in lutto è un alto funzionario, deve essere sostenuto per alzarsi e appoggiarsi a un bastone per camminare. E tutto questo deve durare tre anni. Adottando questa dottrina e praticando questo principio, i governanti non possono venire a corte presto (e ritirarsi tardi); i funzionari non possono occuparsi dei cinque uffici e delle sei cariche e incoraggiare l’agricoltura e la silvicoltura e riempire i granai; i contadini non possono partire presto e rientrare tardi per coltivare la terra e piantare alberi; gli artigiani non possono costruire barche e veicoli e fabbricare vasi e utensili; e le donne non possono alzarsi presto e ritirarsi tardi per tessere e filare. Così, nei funerali elaborati si seppellisce molta ricchezza e nel lutto prolungato si prolunga l’astensione dal lavoro. La ricchezza già prodotta viene portata nella tomba. Il parto viene rimandato. Cercare la ricchezza in questo modo è come cercare il raccolto proibendo l’agricoltura. La via della ricchezza non si trova qui.”

 

Mozi, 25.1-4. Traduzione da: The ethical and political works of Motse, translated by W. P. Mei, Probsthain, London 1929. Versione italiana a cura di Antonio Vigilante, sulla base anche del testo cinese pubblicato nel Chinese Text Project (https://ctext.org/mozi). Licenza CC BY-SA 4.0 International.